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							 * Come? … pranzare in casa? | Pranzare in casa è 
							male | Oggi ch'è la vigilia di Natale! | Mentre il 
							Quartiere Latino le sue vie | Addobba di salsicce e 
							leccornie? | Mentre un olezzo di frittelle imbalsama 
							| Le vecchie strade? È il dì della vigilia! | Là le 
							ragazze cantano contente | Ed han per eco ognuna uno 
							studente! | Un po' di religione, o miei signori: | 
							si beva in casa, ma si pranzi fuori. (La bohème) * Da un punto di vista commerciale, se il Natale non 
							esistesse bisognerebbe inventarlo. (Katharine 
							Whitehorn)
 * Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo 
							sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi 
							magazzini e lui mi chiese l'autografo. (Shirley 
							Temple)
 * Mamma a Natale faceva il tacchino. Un'imitazione 
							di merda. (Mario Zucca)
 * Natale non sarà Natale senza regali. (Louisa May 
							Alcott)
 * Quando il Dio-Bambino, che nelle sue Manine teneva 
							il Mondo intero, le protese compassionevole alla 
							Madre, terra e cielo si fermarono in somma 
							venerazione. Quando colui che era venuto a scaldare 
							con il suo amore tutte le creature assiderate dal 
							freddo della morte si scaldava al fiato del bue e 
							dell'asino legati nella stalla, anche gli alberi 
							vegliavano. (Pavel Aleksandrovič Florenskij)
 
							
							
							
							 * 
							A Natale, freddo cordiale. * A Natale, mezzo pane; a Pasqua mezzo vino.
 * Castagne verdi per Natale sanno molto e poi vanno 
							a male.
 * Da Natale a Carnevale non c'è vigilia da 
							osservare, se San Mattia non appare.
 * Da Natale al gioco, da Pasqua al fuoco.
 * Da Ognissanti a Natale i fornai perdono il 
							capitale.
 * Da San Martino a Natale, ogni povero sta male.
 
							* Se 
							il Natale è verde la Pasqua sarà bianca. | 
							
								
								
								
								
								
								 * Anche quest'anno è andato tutto bene. Io 
								ho avuto un paio di cravatte, un libro, 
								l'ennesimo rasoio elettrico. I bambini hanno 
								cominciato a giocare sul tappeto con i loro 
								attrezzi elettronici, mentre mia moglie faceva 
								girare gli aperitivi. A tavola, come al solito, 
								abbiamo un po' litigato parlando di politica, 
								esattamente come ogni anno. La più grande delle 
								mie nipoti, ha quasi diciott'anni ed è ribelle e 
								arrabbiata come lo ero io, vorrebbe un mondo in 
								cui tutti fossimo in pace, senza poveri, senza 
								esclusi. Questa vita è ingiusta, ha detto, butta 
								via la gente, la fa morire. Nessuno dovrebbe 
								morire, ha gridato. Per riportare un po' 
								d'allegria a tavola, mio cognato ha raccontato 
								come sempre due barzellette. Una era la stessa 
								dello scorso Natale, ma nessuno l'ha interrotto. 
								Dopo il panettone e il caffè, ci siamo sistemati 
								sui divani per continuare a chiacchierare e bere 
								un cognac. E dopo mezz'ora le parole sono 
								iniziate a mancare ed è scesa la malinconia che 
								segue la festa, qualche bambino sbadigliava tra 
								i fogli accartocciati dei regali, e allora io ho 
								acceso la televisione. (Marco Lodoli)   
							
								
									
									
									
									
									 * 
									La neve che cade prima di Natale, mette i 
									denti. * Natale al sole Pasqua al freddo.
 * Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
 * Natale in venerdì, vale due poderi.
 * Natale viene una sola volta l'anno.
 * Quando Natale viene in domenica, vendi la 
									tonaca per comperar saggina.
 * Se a mezzanotte di Natale la luna è piena, 
									gran siccità.
 * Se fa bello a San Gallo, il bello arriva 
									sino a Natale.
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